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Giuseppe Gioachino Belli
Duecento sonetti in dialetto romanesco

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LXIII.

Le scarpe rotte.1

Voi me guardate ste scarpacce rotte?!
Eh! sora sposa mia, stateve zitta,2
Chè cciò3 un gelone ar piede de man dritta,4
Che nun me fa requià5 mmanco la notte.

 

Io ciò mmesso ajjo pisto, io mela cotte,
Io farina de de ceci, io marva affritta...6
Mo nun ce spero ppiù, sora Ggiuditta,
Finché stinverno nun ze va a ffafótte.7

 

S’averò dda guarì, gguarirò allora;8
Ma intanto ho dda schiattà la sittimana,9
E arzàmme de notte e uscì abbonora.10

 

Me fate rìde’!11Nun annà in funtana! —
No?!12 chi cce va ppemme? So’ ’na siggnora?
Campo d’entrata io? fo la put…a?

 

 

 

 

 




1 Nei duemila è più sonetti del Belli sarebbe forse impossibile trovare un solo verso un po’ stiracchiato. Egli è sempre felicissimo, e lo si riconosce un miglio lontano fra la turba de’ suoi imitatori; ma in questo sonetto ha davvero superato stesso. S’io non temessi di scivolar nel rettorico, esclamerei: Ah! perchè tutti gl’Italiani non conoscono il dialetto e il popolo romano, per poter gustare appieno la peregrina bellezza di codesti versi? —

2 Statevi zitto è una maniera molto comune ed efficace, che si dirige a chi, senza volerlo, ci richiama alla mente qualche nostro malanno. —

3 Ci ho. —

4 Al piede destro. —

5 Requiare (dal lat. requiesco), poco usato nella lingua scritta, ma vivissimo nella parlata. —

6 Fritta. È uno de’ tanti spropositi curiosi che danno luogo ad equivoco, potendo affritta pigliarsi anche per afflitta. —

7 Non si va a far buggerare: non ci leva l’incomodo. —

8 Cioè, finito l’inverno. —

9 Schiattar la settimana vale «penar sempre, tutti i sette giorni della settimana.» —

10 A buon’ora, di buon mattino. —

11 Mi fate ridere, dicendomi: non andare in fontana. Il dicendomi è sottinteso, perchè l’uso chiede strettamente così; ma vien compensato ad usura dal tuono di dolore e di maraviglia con cui si dicono le parole: Me fate ride’!, e da un allungamento esclamativo delle altre: Nun annà in funtana, che la povera donna accompagnerebbe con un lento scuoter della testa e delle spalle. —

12 Quel no?! deve proprio dirsi con un modo tra l’interrogativo e l’esclamativo.




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