Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giuseppe Gioachino Belli
Duecento sonetti in dialetto romanesco

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

LXIII.

Lo spasseggio der paìno.1

 (29 giugno 1834)

Ch’edè,2 ssor fischio,3 sto su-in-giù? Pijjate
L’acqu’a ppassà?4 cce sarìa mai pericolo?5
Pevvostra bbôna regola, sto vicolo
Nun è aria pevvoi. Dunque sviggnate.

 

E ppe ffàvve6 capasce, in prim’articolo
Cqua nnun ze trova quer che vvoi scercate:
E cce vóleno7 poi scêrte stoccate
Da favve arivortà puro er bellicolo.8

 

E nun zerve de bbàtte’ la scianchetta,9
Sor faccia da patate e ppomidoro,
Sor pronipote de Maria Spuzzetta.

 

Oh gguardate un po’ cqua cche bbêr lavoro!
Vônno puro10 un tantin de rezzoletta,11
Cottante caggne de mojjacce lôro.

 

 

 

 

 




1 Le persone del ceto civile sono pel volgo paìni, cioè eleganti. —

2 Che è? —

3 Fischio e fischietto, nome di spregio dato ai giovinetti. —

4 Prender l’acqua a passare, passar l’acqua: passeggiare innanzi e indietro. —

5 Vi sarebbe mai questo caso? —

6 Per farvi capace, per capacitarvi. —

7 Ci volano. —

8 Bellìco. —

9 Non serve di batter la gambetta: fremere. —

10 Pure. —

11 Rezzola chiamasi la rezza, o reticella, in cui le donne di certi rioni accolgono i capelli. Pendente essa dalla parte posteriore del capo, vi è stretta da un largo nastro che si annoda sulla fronte con un gran cappio ardito e aperto in forma di corna. Quindi rezzola diconsi pure le stesse donne che ne usano, e così anche il ceto di esse.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL