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Giuseppe Gioachino Belli
Duecento sonetti in dialetto romanesco

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IV.

Biglietto di gentil donna.

 (5 luglio 1845)

Carro Signior Guseppe Goacino
Cassa adì 26. Mi facco arrdita
Man dargli la mia dona Margerita
La trice dell’presente bigletino.

 

Per dirgli che mio sociero linvita
per domani all’gorno all’suo gardino
Che s’apre il gocolissco1 onde un pocino
vertirsi gocare una parrtita.

 

Doppo si gofierano due paloni
Eppoi si ciuderà con un fiasceto
Quatro fici é un arosto di picconi.

 

Voglo sperare vederla. Intato
Cuesta sera Argientina2 non laspeto
Perche so che devesere impiccato.

 

 



 




1 Gioco-liscio: il gioco delle bocce o palle di legno. —

2 Argentina: teatro di Roma.




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