- SONETTI CONSERVATI DALLA TRADIZIONE POPOLARE
- IV. ’na pavura de papa grigorio. (1831)
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IV.
’na pavura de
papa grigorio.1
(1831)
—
L’antra sera ar quartiere a la
Reale,2
A ssan Pietro, le scento sentinelle
Strillôrno3 all’arme!, e a lo strillà dde cuelle
Er tammùrro4 batté la ggenerale.
Pènzete er Papa!…5 Bbutta
l’orinale,6
In camiscia, e ssi e nno co’ le ciafrelle,7
Va a li vetri…8 e cche vede, Raffaelle?9
Passà fra cquattro torcie er Principale10.
Cor naso mezzo drento e mmezzo fôra,11
(Chè ttanto inzino a llì lu’ sce s’arrischia12)
— Oh! (disce) bbuggiarà; pproprio a cquest’ora! —13
Povero Papa! è ttanto scacarcione,
Chè ssi ’na rondinella passa e ffischia,14
La pijja pe’ ’na palla de cannone!
1 Questo sonetto
fu scritto quando i moti liberali del ’31 non essendo ancora del tutto
repressi, Gregorio xvi temeva ad
ogn’istante una rivoluzione dentro Roma, e faceva rafforzare il posto di
guardia al Vaticano. —
2 Così si chiama il quartiere di piazza
Rusticucci, presso San Pietro. —
3 Strillarono. —
4 Tamburo. —
5 Pènsati il Papa:
Figurati lo spavento del Papa! La variante popolare è non meno rapida ed
efficace: Hai visto er Papa?... —
6 Perchè allora
andava al letto. —
7 Ciabatte. —
8 Alla
fenestra. —
9 Nome della persona a cui si fa il racconto.
—
10 Il Sacramento: metafora tolta dai padroni di bottega,
che in Roma si chiamano principali. —
11 Gregorio
xvi aveva un naso di grandezza
straordinaria, e i Romani lo chiamavano: er zor Grigorio der peparone.
—
12 Lui ci si arrischia. —
13 Variante:
Fa: - Bbuggiarallo! mo, ppropio a cquestora! —
14
Stupenda la variante popolare: Er Papa poveromo! è un po’ cacone, E ssi
ppassa ’na rondine che ffisschia, ecc.
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