Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giuseppe Gioachino Belli
Duecento sonetti in dialetto romanesco

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

LVI.

Le caluggne contro er governo.1

E ddàjje cor Governo! O è ccaro er pane,
O nun c’è da scallàsse in ne l’inverno,
O vve sbàjjeno un nummero in un terno,
O vv’abbuscate un mozzico da un cane,

 

O la commedia[2 in musica è un inferno,
O sse fa ttroppo ghetto3 a le bbefane,4
O le ggente se ménéno le mane...
Subbito senti: — E ccosa fa ir Governo? —

 

Ma sso’ ppropio bbadiali sti ciarloni!
Er Governo ha da sta’ com’un editto
Appiccicato a ttutti li cantoni?

 

Sta a vvéde’ che mmommó ppuro è un dilitto
Der Governo si ll’osti nun zo’ bbôni,
O er friggitore jj’5 ha brusciato er fritto!

 

 

 

 

 

 




1 Quel che si dice in questo sonetto, è purtroppo la nuda verità, e cade opportunissimo oggi che tanto si parla di decentramento amministrativo. Le popolazioni dello Stato pontificio, come quelle del resto d’Italia, abituate a vedere immischiarsi il Governo anche ne’ più futili negozi, a lui attribuiscono, e non senza ragione, tutta la somma de’ loro beni e de’ loro mali: e poichè questi sono sempre maggiori di quelli, trovano più da biasimarlo che da lodarlo, più da tenerlo per nemico che amico. Quindi le migliaia di accidenti al governo ad ogni minuto; quindi, i carri di suppliche dirette quotidianamente ai ministri e al sovrano; quindi l’inerzia de’ cittadini, che tutto aspettano dall’alto. Persuadiamocene: tutto ciò accadrà, finchè il Governo vorrà governar troppo, e per governar troppo dovrà governar male, caricandosi di tanta parte di responsabilità che potrebbe riversare, sulle spalle dei cittadini, i quali, alla fin fine, se facessero male, potrebbero dire mea culpa.

2 Qualunque spettacolo al teatro viene designato dai romaneschi col nome di commedia.

3 Troppo chiasso: è quasi inutile avvertire che la metafora è tolta dal ghetto degli Ebrei. —

4 Nella piazza di Sant’Eustacchio, dove pel natale e per l’epifania, si elevano delle bottegacce di legno per vendervi bambòccioli da trastullo pei ragazzi, i quali fanno spesso lì attorno un chiasso indiavolato, a cui sogliono pigliar parte gli studenti della Università romana, che è sulla stessa piazza. —

5 Gli, che qui sta per a loro, ossia a sti ciarloni.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL