Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giuseppe Gioachino Belli
Duecento sonetti in dialetto romanesco

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

XLVII.

Er carzolaro.

 (21 marzo 1834)

Antro1 che nnobbirtà! Chiunque guitto
Cqui ha mmess’a pparte un po’ de bbajocchella,2
Subbito, aló,3 carrozz’e ccarrettella,
E a la ppiù ppeggio la pijja in affitto.

 

Si ccommannassi io, dio serenella!4
Te je vorrebbe appiccicà un editto,5
Che s’avesse d’avè come dilitto
Reo de morte l’annà ppuro in barella.

 

Ma cche le scianche6 sce l’avete rotte?
Marceno7 in grabbiolè8 ll’antri animali?
Camminate vo’ puro,9 e bbôna notte.

 

L’ommini, o ricchi o nno, sso’ ttutti uguali:
Dunque a ppiede, fijjacci de miggnotte,
E llograte le scarpe e li stivali.

 

 

 

 

 




1 Altro. —

2 Denari. —

3 Dall’allons de’ Francesi. —

4 Esclamazione insignificante. —

5 I Romani, abituati a vedersi imporre nuove leggi con editti improvvisi, usano sempre nel linguaggio comune editto per legge.

6 Cianche per gambe. —

7 Marciano. —

8 Cabriolet. —

9 Voi pure.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL