- SONETTI SCELTI NELL’EDIZIONE ROMANA.
- LXXXII. La Madonna de la bbasilica libbreriana. (11 settembre 1835)
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LXXXII.
La Madonna de la
bbasilica libbreriana.1
(11
settembre 1835)
—
Che ppriscissione! Oh ddio, stàteve quieti
Ch’io vòrze annàcce pe’ li mi’ peccati!2
Vennero tre ddiluvî scatenati,
Da intontì li padriarchi e li profeti.
Li preti nun paréveno ppiù ppreti,
Li frati nun paréveno ppiù ffrati,
Ma ppanni stesi,3 purcini abbaggnati,
Trippette, scolabbrodi, sottasceti...
Li vedevi cantanno lettanìe,4
Chi in cotta, chi in pianeta, chi in piviale,
Scappà ppe’ li portoni e ll’osterie.
Inzomma, ggente mia, fu una faccenna,5
Che inzino la Madonna e ’r Cardinale6
Dovérno fa’7 la sparizzion de Vienna.8
1 Basilica Liberiana, così
detta dal nome di san Liberio Papa, sotto il cui Pontificato fu eretta, ma più
conosciuta col titolo di Santa Maria Maggiore. In essa, entro la cappella
borghesiana, si conserva la miracolosa immagine della Vergine. Questa immagine
per ordine di Gregorio XVI fu tratta di là l’8 settembre 1835, ond’esser
trasportata processionalmente da tutto il clero secolare e regolare alla
basilica vaticana, a preservare per sua intercessione la città di Roma dal
vicino flagello del cholera. —
2 Ch’io volli andarci per far
penitenza de’ miei peccati! —
3 Panni sciorinati per farli asciugare.
—
4 Cantando le litanìe. —
5 Faccenda. —
6 Il
cardinal Vicario, Odescalchi, fuggì con la Madonna nella Chiesa di Santa Maria
in Vallicella (Chiesa Nuova) de’ Filippini, ed ivi la depose. Con altra
processione poi nella seguente domenica si portò a San Pietro, dove per varî
giorni rimase esposta alla pubblica venerazione, e quindi fu ricondotta al suo
luogo. —
7 Dovettero fare. —
8 Questa frase dev’esser
derivata dalla leggenda popolare di Paris e Vienna.
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