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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1303. Le connotture de Roma

 

Naturale c’arfine se 1 rrotti
li connotti de tutti li bbottini:
subbito che sse2 fa ttutto a ccazzotti3
pe schiaffasse4 in zaccoccia li quadrini.

 

Si5 er Governo ordinanno li connotti,
nu li fascessi6 mette7 accusí ffini,8
nun vederessi9 sti pissciabbotti10
schizzà ffora cqua e llà ddove cammini.

 

Ecco cosa succede a li paesi
dove er vino in testa a cchi ccommanna:
le funtane nun butteno dumesi.

 

Piú de li funtanoni de San Pietro?
Da che er Papa sta llà, tte pare, Nanna,
c’abbino l’acqua de quarcanno addietro?11

 

16 gugno 1834

 




1 Si sono.

2 Si.

3 Alla peggio.

4 Schiaffarsi: ficcarsi.

5 Se.

6 Facesse.

7 Mettere.

8 Fini, per «sottili, fragili».

9 Vedresti.

10 Il pisciabotte è propriamente «un innaffiatoio da strade»; qui si prende questo vocabolo per significare «quegli zampilli d’acqua che spicciano fuori dalla terra o dai muri per dove corrono condotture guaste».

11 Dacché Leone xii, imitato da’ successori, tornò ad abitare il Vaticano, quelle due maravigliose fontane cominciarono a scemare il volume dell’acqua che le rende tanto imponenti. Se ne attribuì la cagione all’abbassamento del Lago di Bracciano o Sabatino, da cui ne deriva l’acquidotto.

 

 






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