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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1347. Le bbone intenzione

 

Va spargenno1 lo sguattero de Fressce2
ch’er Papa in trent’annetti, e mmanco tanto,
co l’ajjuto de Ddio, si jjarïessce,3
ariddrizzà le gamme4 a ttutto quanto.

 

Certo, er penziere è un gran penziere santo,
e vvederemo che ddiavolo n’essce.
Però, bbeato chi cciarriva! e intanto
maggna, cavallo mio, ché llerba cressce.5

 

Ma in quest’antri6 trent’anni, Angelo, dimme,
che sse fa,7 ssi8 oggniggiorno t’aricacchia9
un guaio novo e un novo colaimme?10

 

In quest’antri trent’anni a nnoi sce11 tocca
la bbenna,12 er catenaccio e la mordacchia,
sull’occhi, su l’orecchie e ssu la bbocca.

 

10 novembre 1834

 




1 Spargendo.

2 Il cardinal Fesch.

3 Se gli riesce.

4 Le gambe.

5 Proverbio.

6 Altri.

7 Cosa si fa.

8 Se.

9 Ripullula.

10 Disastro.

11 Ci.

12 Benda.

 

 






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