Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

1449. Er giusto

 

Er giusto, fijji, fateve capasce,1


pe cquanto mai sia stato peccatore,
campa co la cusscenza sempre in pasce,
e spira ne le bbraccia der Ziggnore.

 

Vive in grazzia de tutti, e cquanno more
a ttutti li cristiani2 je dispiasce;
e oggnuno piaggne, e ddisce co ddolore:
«È mmorto er giusto e in zepportura jjasce».3

 

Mentre l’anima sua jessce de bbocca,
un formicaro d’angeli la pijja,
la porta in Celo, e gguai chi jje la tocca.

 

Li diavoli je manneno4 saette,
e llangeli je danno la parijja;
e la cosa finissce in barzellette.

 

21 gennaio 1835

 




1 Capacitatevi.

2 Gli uomini.

3 In sepultura jacet.

4 Gli mandano.

 

 






Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License