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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1508. Er zucchetto der Decàn de Rota1

 

Vienuto appena a Mmonziggnor Decane
er zucchetto, a Ssan Pietro,2 in piena Rota,3
l’antri Uditori, tutta ggente ssciota,4
je se mmessi a sbatteje le mane.

 

Chi zzompava ar zonà de le campane:
chi strillava: «Per oggi nun ze vota»:
chi ddimannava: «Se sa ggnente in nota
chi cce sia pe la ssedia c’arimane?».

 

Poi tutti: «Evviva er nostro Minentissimo!».
E cquello arisponneva: «Indeggno, indeggno».
E cquellantri:5 «Dignissimo dignissimo».

 

Poi Su’ Eminenza, co cquellantri dietro,
è sscento6 pe le scale, è entrato in leggno,
e ha vvortato le natiche a Ssan Pietro.

 

6 aprile 1835

 




1 Il decanato del tribunale della Rota apre la via immediata alla porpora.

2 Il tribunale risiede in Vaticano.

3 Il Concistoro per la creazione de’ Cardinali si tiene il lunedì mattina. Contemporaneamente è adunato nelle sue sale anche il tribunale della Rota, il quale giudica in tutti i lunedì e i venerdì, meno i lunghi tempi feriali. Accaduta la elezione cardinalizia, in cui sia nominato il Decano rotale, gli è portato il zucchetto rosso nel tribunale, e il suo arrivo sospende per quel giorno la giudicatura.

4 Semplice, in senso ironico.

5 Altri.

6 Disceso.

 

 






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