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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1589. Le perziane

 

Nonna mia parla sempre de le stole1


der tempo suo su le finestre umane.
Ma cce s’ha da impiegà ttante parole
mentre adesso sciavemo2 le perziane?

 

La perziana llusce e appara3 er zole,
aria e afferma4 piogge e ttramontane.
E nun fussantro, ste ducose sole5
de nun favve6 entrà mmai mosche e zzampane!

 

Io so che inzin da quanno dar zor Pietro
hanno armato7 perziane, nun pòi crede,8
la grandina nun j’ha ppiú rrotto un vetro.

 

Pe le donne poi metti in capo-lista
che ddietr’a le perziane una vvede9
li fatti di chi vvò10 ssenza èsse11 vista.

 

23 agosto 1835

 




1 Stuoie.

2 Ci abbiamo: abbiamo.

3 Ripara.

4 Ferma.

5 E non fosse altro, che queste due cose sole.

6 Di non farvi.

7 Armare una cosa: metterla, cavarla fuori, introdurne l’uso.

8 Non puoi cedere, qui vale: «incredibile a dirsi».

9 Può vedere.

10 Chi suole.

11 Essere.

 

 






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