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Giuseppe Gioachino Belli Sonetti romaneschi IntraText CT - Lettura del testo |
1634. La Madonna de la bbasilica libbreriana *
Sonetti 2
Che
ppriscissione! Oh ddio, stateve quieti
ch’io vorze annacce1 pe li mi’ peccati!
Vennero tre ddiluvî scatenati
da intontí li padriarchi e li profeti.
Li
preti nun pareveno ppiú ppreti,
li frati nun pareveno ppiú ffrati,
ma ppanni stesi, purcini abbaggnati,
trippette, scolabbrodi, sottasceti...
Li
vedevi cantanno2 lettaníe,
chi in cotta, chi in pianeta, chi in piviale
scappà ppe li portoni e ll’osterie.
Inzomma,
ggente mia, fu una faccenna3
che inzino la Madonna e ’r Cardinale4
doverno fà la sparizzion de Vienna.
* Basilica Liberiana, cosí detta dal nome di S. Liberio Papa, sotto il cui pontificato fu eretta, ma piú conosciuta col titolo di Santa Maria Maggiore. In essa, entro la cappella borghesiana, si conserva la miracolosa immagine della Vergine, una di quelle dipinte per suo divertimento dal medico S. Luca evangelista. Questa immagine per ordine di Gregorio xvi fu tratta di là l’8 settembre 1835 ond’esser trasportata processionalmente da tutto il clero secolare e regolare alla basilica vaticana, a preservare per sua intercessione la città di Roma dal vicino flagello del cholera.