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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1708. Cosa fa er Papa?

 

Cosa fa er Papa? Eh ttrinca,1 fa la nanna,2
taffia,3 pijja er caffè, sta a la finestra,
se svaria,4 se scrapiccia,5 se scapestra,
e ttiè Rroma pe ccammera-locanna.6

 

Lui, nun avenno fijji, nun zaffanna
a ddirigge7 e accordà bbene l’orchestra;
perché, a la peggio,8 l’úrtima minestra
sarà ssempre de quello che ccommanna.

 

Lui l’aria, l’acqua, er zole, er vino, er pane,
li crede robba sua: È tutto mio;
come a sto monno nun ce fussi9 un cane.

 

E cquasi quasi godería sto tomo10
de restà ssolo, come stava Iddio
avanti de creà llangeli e llomo.

 

9 ottobre 1835

 




1 Beve.

2 Dorme.

3 Mangia.

4 Si diverte.

5 Si scapriccia.

6 Se fosse vero quello che qui asserisce il nostro romano, potrebbe san Pietro ripetere quanto già disse di Bonifacio:

Quegli che usurpa in terra il luogo mio,

Il luogo mio, il luogo mio che vaca

Nella presenza del Figliuol di Dio.



7 A dirigere.

8 Al peggior dei casi.

9 Non ci fosse.

10 Questo furbo.

 

 






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