- Vol. 2°
- 1762. [Er còllera mòribbus]
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1762. [Er còllera mòribbus]
14°
Zíttete
llí, sboccato: sò1 pparole
da dísse2 queste ccusí a la sicura?
Nu lo sai che qui pparleno le mura?
Ma cche davero3 vòi ggiucatte4 er zole?
Si
tte5 sente quarcuno che jje dole,
poverettaccio te! Nun hai pavura
che tte mannino a Ttermini6 addrittura,
a ggiucà cco le pale e le cariole?
Te
ne vo’ annà ttu ppuro7 in ne la schiera
dell’antri8 galeotti esercitanti
a ffà la priscissione p’er collèra?
Eppuro9
l’hai veduti tutti quanti,
incatenati, a rritornà in galera
co cquattro torce e ’r croscifisso avanti.10
20 agosto
1835
1 Sono.
2 Da dirsi.
3 Davvero.
4 Vuoi
giuocarti.
5 Se ti.
6 Termini è
il nome della piazza ove sorgono le rovine delle Terme di Diocleziano.
7 Te ne vuoi andar tu pure.
8 Degli
altri.
9 Eppure.
10 La funzione che
qui si ricorda è di storica verità. I galeotti ebbero gli esercizi di penitenza
onde ottenere da Dio pietà per loro e per noi. Nell’ultimo giorno delle sacre
funzioni ricevettero tutti la eucaristia, nel forte S. Angiolo, e quindi così
santificati furono ricondotti processionalmente e in catene al loro bagno ne’
vecchi granai dell’Annona alle Terme.
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