- Vol. 2°
- 1859. Er ceroto de Papa Grigorio
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1859. Er ceroto de Papa
Grigorio
O
pp’er troppo tabbacco, oppuro a ccaso,
o ppe cquarche mmotivo ppiú ppeggiore,
fatt’è ch’è un anno c’a Nnostro Siggnore
je s’è appollato un canchero in ner naso.
Lui
sce teneva un cerotin de raso;
ma mmó Ssu’ Maestà l’Imperatore
j’ha spidito da Vienna un professore,1
che
nun ne pare troppo apperzuaso.
Sto
scirusico novo, ch’è un todesco,
j’ha ddetto: «Padre Santo, pe sti mali
ce vò aria, riposo e vvino fresco».2
Sentite
ch’ebbe er Papa ste parole,
rispose: «Bbravo, de tanti animali
lei solo sci toccò ddove sci dole.
15 ottobre 1836
1 Questa voce corse
per la città, ma in realtà il chirurgo che nascose per qualche tempo il male
del naso pontificio fu un prussiano, famoso curatore di nasi, il quale
trovavasi a Roma per suo diporto. Ebbe dal Papa, a cose fatte, una tabacchiera
d’oro brillantata e piena di gregorine.
2 Satira
maligna e bugiarda di qualche irriverente dell’arte medica. Il professore non
poteva fare la terza ordinazione come contraria alla salute, né tutte tre
insieme molto meno, stanteché Sua Santità aveva di già familiari quegli
spedienti.
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