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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1957. La perpetuvella de la ggiuventú

 

Tant’ è,1 ppadron Girolimo: voi dite
un pezzo de Vangelio spiccicato.2
Pe le donne le fede der curato
dar ventiscinqu’in ssò3 attaccalite.

 

Loro credeno4 quanno vvistite5
e ttiengheno6 er pellame7 inammidato
e ddulibbre de stoppa in zur costato,
che vvoi la lor’età nnu la capite.

 

Vedi la mojje de quer pampaluco
der zor Taddeo? Pe ffà8 da fresca-donna,
se9 porta sempre a spasso er fijjo sciuco.10

 

E cchi nun cià11 ccrature12 piccinine
che jje sii13 madre, o, a la ppiú peggio, nonna,
va a ffàssele14 imprestà dda le viscine.

 

19 giugno 1837

 




1 Così è.

2 Identico.

3 Dai 25 anni in su sono ecc.

4 Esse credono.

5 Sono vestite.

6 Tengono.

7 La pelle.

8 Per fare.

9 Si.

10 Ciuco: piccolo.

11 Non ci ha: non ha.

12 Creature.

13 Alle quali sia.

14 A farsele.

 

 






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