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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1961. Er rispetto

 

Rispetto? se lo meriti, er cojjone.
Se1 presenta accusí2 ccom’un vassallo,
e cchi ha, ssantIddio, da rispettallo?
Si jje3 sputen’in faccia hanno raggione.

 

Io so cche cquanno adesso che ffa ccallo
porto a smove4 er cavallo der padrone,
dove passo oggni sceto de perzone
me porteno rispetto per cavallo.

 

Lui se vesti5 com’è da servitore,
e ssarà arispettato e ariverito
e ariscevuto a pparo d’un ziggnore.

 

Chi avessi6 allora quarche bbruttidea
de uno sfrèscio7 a llui, ccusí vvistito,
doverà arispettà la riverea.8

 

9 novembre 1837

 




1 Si.

2 Così.

3 Se gli.

4 Movere.

5 Si vesta.

6 Avesse.

7 Di fare uno sfregio.

8 Livrea.

 

 






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