- Vol. 1°
- 322. Er giornajjere de Campovaccino
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322. Er giornajjere1 de
Campovaccino
La
sera a ttordinone fo er zordato
ar ballo de commedia er zicch’ezzacche,
che ddoppo una bburrasca viè Ppilato
co li soni c’a ffatto Pijjavacche.(1)
Er
zoffione2 che ssoffia sta agguattato2a
a drent’un zoffietto immezz’a ttante pracche:2b
e cc’è un lampanarone intigamato
tra ccerti vetri a uso de patacche.3
Poi
c’è un omo4 che zzompa co ddu’ donne
ner cortile der Re ttutto guarnito
de colonnati a ffuria de colonne,5
e
ddicheno che st’omo è un manfrodito.6
Poi c’è un incennio a ffoco c’arisponne
a ffiume.7 E sse va vvia doppo finito.
9 gennaio 1832 - Der medemo
1
In mancanza di milizie, negate dal Governo nel carnovale 1832, furono
stipendiati seralmente tanti scavatori del Foro Romano e vestiti da soldati
di comparsa nell’opera il Zadig, musica del maestro Vaccai, e
nel ballo il Pirata, composto dal maestro Piglia.
2 Suggeritore.
2a Nascosto.
2b Placche, per
«lumi della bocca d’opera».
3 Nuovo lampadaio, costrutto a
guisa di una gran tazza, formata colla unione di tanti piccoli quadri di
cristallo a faccette. I lumi sono dentro e ne trasparisce lo splendore.
4 Il primo ballerino M. Priora, che balla un terzetto
colle due prime ballerine SS…
5 In un atrio.
6
Il detto ballerino ha il malvezzo di mostrare il petto nudo alla foggia
di una donna.
7 Incendio e caduta di una fabbrica creduta
un ponte, con che termina il ballo.
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