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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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332. Er presepio de la Resceli1

 

Er boccetto2 in perucca e mmanichetti
è Ssan Giuseppe spóso3 de Maria.
Lei è cquella vestita de morletti4
e de bbroccato d’oro de Turchia.

 

Vedi un pupazzo pieno de fiocchetti
tempestati de ggioje? eccher Messia.
Cazzo! evviva sti frati bbenedetti,
che nun ce fanno vede guittaria!5

 

Cuello a mezz’aria è llangelo custode
de Ggesucristo; e cquelli dua viscino,6
la donna è la Sibbilla e llomo Erode.

 

Lui disce a llei: «Dov’ello sto bbambino
che le gabbelle mie se ariscòde?».7
Lei risponne: «Hai da mórto8 cammino».

 

12 gennaio 1832 - Der medemo

 

 




1 Il presepio de’ frati zoccolanti dell’Ara-Coeli sul Campidoglio (dov’era il tempio di Giove Capitolino) è costruito ogni anno veramene secondo la descrizione che qui se ne .

2 Vecchietto.

3 Colla o stretta come ascoso, ecc.

4 Merletti.

5 Miseria.

6 I due seguenti personaggi, a ragionamento fra loro, si trovano quasi a contatto col gruppo del mistero.

7 Riscuotere, per «esigere».

8 Colla o stretta: molto.

 

 






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