- Vol. 1°
- 356. La Cchiesa dell’Angeli
Precedente - Successivo
Clicca qui per nascondere i link alle concordanze
356. La Cchiesa dell’Angeli1
Li
discorzi peccristo ch’io v’intavolo,
sor imbriaconaccio d’acquavita
che vve snerbate er culo ar Caravita,2
nun zò ccarote3 da fà rride un cavolo.
Ve
dico che la cchiesa ch’er zor diavolo
sopr’a Ffuligno ha ttutta scompartita,4
s’ha da rifrabbicà, doppo finita
la bbasilica nostra de San Pavolo.5
E
ggià in un antro cuccomo der Papa
disce6 che sse prepareno li fonni7
pe ffà un mijjone de fette de rapa.8
Diteme
che ssi er cuccomo è dde vetro
com’er primo, c’è ’r caso che sse sfonni,
e li cocci arimanino a Ssan Pietro.9
21 gennaio 1832 - Der medemo
1
Chiesa assai vasta nella pianura sotto Assisi, rovinata dal tremuoto del
13 gennaio 1832.
2 Oratorio
così detto dal padre Caravita, dove la sera alcuni divoti sogliono darsi la
disciplina al buio.
3 Menzogne.
4 Aperta
in più parti.
5 Notissima riedificazione, intrapresa con fondi
largiti dai credenti dell’Orbe.
6 Si dice.
7
Ironia presa dalla cuccoma di caffè.
8 Piastre.
9 I maldicenti spargono essersi dalla Santa Sede distratti
in altri usi i depositi di S. Paolo.
Precedente - Successivo
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License