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395. Momoriale ar Papa
Papa
Grigorio, nun fà ppiú er cazzaccio:
svejjete da dormí, Ppapa portrone.
San Pavolo t’ha ddato lo spadone,
e ssan Pietro du’ chiave e un catenaccio?
Duncue,
a tté, ffoco ar pezzo, arza cuer braccio
su ttutte ste settacce bbuggiarone:
dì lo scongiuro tuo, fajje er croscione,
serreje er paradiso a ccatenaccio.
Mostra
li denti, caccia fora l’ogne,1
sfodera
una scommunica papale
da fàlli inverminí com’e ccarogne.2
Scommunica,
per Cristo e la Madonna!
E ttremeranno tutti tal e cquale
ch’er palazzo der prencipe Colonna.3
4 febbraio 1832
1
Le unghie.
2 Si crede dal volgo che gli scomunicati dal
Papa muoiano inverminiti.
3 È costante credenza popolare
che il Papa scomunichi ogni anno, nella vigilia di S. Pietro, il Re di Napoli,
per la non prestazione del tributo dell’investitura, che prima, in detto
giorno, si pagava colla cerimonia della Chinèa. Dice la plebe che il Papa
profferisca in questa circostanza la seguente formola: ti maledico e ti
benedico; e che, mentre pronuncia la parola di maledizione, tremi il
palazzo del principe Colonna, fu Contestabile del Regno di Napoli.
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