Precedente - Successivo
Clicca qui per nascondere i link alle concordanze
462. La fijja ammalata
Ccos’è,
ccos’è! cquer giorno de caliggine
lei vorze1 annà dde filo2 ar catechisimo?
Bbè, in chiesa j’ariocò3 cquela4 vertiggine
ch’er dottore la chiama er passorisimo.5
Mó
er piede che cciaveva6 er rumatisimo
je se fa nnero come la fuliggine,
e nnun ce sente manco er zenapisimo:
li spropositi, fijja:7 ecco l’origgine.
Smania
che in de la testa cià8 uno spasimo
che mmanco pò appoggialla ar capezzale...
Te pare bbrugna9 da nun stà in orgasimo?
Ha
er fiatone,10 ha un tantin d’urcere in bocca...
Pe mme, ddico che sgommera;11 e a Nnatale
Dio lo sa cche ppangiallo12 che mme tocca.
Roma, 19 novembre 1832 - Der medemo
1 Volle.
2 Per forza.
3 Le ripeté. Traslato
tolto dal giuoco di dadi, chiamato dell’Oca, dove ciascuna volta che
arrestandosi sopra un punto nelle case, dispostevi in numero di 61, vi si trova
segnata un’oca, si ripete in avanti il punto. Quindi il riocare.
4 Medesima osservazione, tra arioco e cquela,
che si trova in nota al sonetto Er leggno a vvittura.
5 Parossismo.
6 Ci aveva.
7 Qui è termine di sola
benevolenza.
8 Ci ha.
9 Disastro
rilevante.
10 Affanno.
11 Sgombra:
traslato preso dallo sgombro delle case, che in Roma dicesi lo sgommero.
Qui sta per «partire dal mondo».
12 Specie di pane, con
mandorle e uve appassite, che mangiasi a Natale. Esso è colorito sovente con
dello zafferano.
Precedente - Successivo
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License