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625. L’ingeggno dell’Omo
Er
venardí de llà,1 a la vemmaria,
io incontranno ar Corzo Margherita,
je curze2 incontro a bbracciuperte:3 «Oh
Ghita,
propio me n’annerebbe fantasia!».4
Disce:
«Ma indove?». Allora a l’abborrita5
je messe er fongo e la vardrappa mia,6
e ddoppo tutt’e ddua in compagnia
c’imbusciassimo7 drento ar Caravita.8
Ggià
llí ppare de stà ssempr’in cantina:9
e cquer lume che cc’è, ddoppo er rosario
se smorzò pe la santa dissciprina.
Allora
noi in d’un confessionario
ce dassimo una bbona ingrufatina
da piede a la stazzione der Zudario.10
Roma, 18 dicembre 1832 - Der medemo
1 Il penultimo
venerdì.
2 Le corsi.
3 A braccia
aperte.
4 Ne avrei fantasia.
5 Senza
esitare, con niun complimento.
6 Il fungo e la gualdrappa:
il cappello e il ferraiuolo.
7 C’imbucammo.
8
Oratorio annesso alla casa gesuitica di Sant’Ignazio, e dai padri Gesuiti
ufficiato. Fu fondato da un padre Caravita o Garavita di Terni, e serve ad uso
di esercizii di pietà. Ivi si danno i così detti esercizii alle Dame; ivi è
un’opera di missioni; ivi è eretto un sodalizio di compagni e collaboratori de’
missionari, detti volgarmente i Mantelloni, dal lungo mantello nero che
indossano; ivi finalmente, oltre le funzioni diurne dei giorni feriali e
festivi, in ciascuna sera dell’anno, dall’avemaria alla prima ora della notte
si adunano molti uomini a recitare preci, a udire dei sermoni, a confessarsi, e
in tutti i venerdì come in altre sere della settimana a disciplinarsi: ciocché
si eseguisce al buio non senza gravi inconvenienti talora accadutivi. Terminato
quindi il trattenimento, alcuni dei più zelanti escono dall’oratorio, e seguiti
da altri divoti (quasi tutta gente volgare) si diramano per la città recitando
il rosario interpolato da canzoncine divote: e tanto bene prendono misura fra
il tempo e la via, che giunti, chi a tale e chi a tal altra Madonna delle quali
non è penuria per le strade di Roma, ivi come a meta del loro viaggio termina
appuntino il rosario e s’intuonano le litanie. Al fine di queste e di altre
prozioncelle, parte in prosa e declamate, parte in versi e cantate, ciascuno al
saluto di Sia laudato Gesucristo risponde sempre con un Sempre sia
laudato, e va al suo qualunque piacere.
9 Molta
oscurità regna sempre in quell’oratorio.
10 Attorno alle
pareti dell’oratorio sono disposti i noti 14 quadrucci della Via Crucis.
Vedi sul Caravita il son…
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