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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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692. La porteria der Convento

 

Dico:1 «Se pparlà ccor PadrIlario?».
Disce: «Per oggi no, pperché cconfessa».
«E ddoppo confessato?» «Ha da mmessa».
«E ddoppo detto messa?» «Cià er breviario».

 

Dico: «Fate er servizzio, Fra Mmaccario,
d’avvisallo ch’è ccosa ch’interessa».
Disce: «Ah, cqualunque cosa oggi è llistessa,
perché nnun llassà er confessionario».

 

«Pascenza»,2 dico: «j’avevo portata,
pe cquellaffare che vv’avevo detto,
ste poche libbre cqui de scioccolata...».

 

Disce: «Aspettate, fijjo bbenedetto,
pe vvia che, cquanno è ppropio una chiamata
de premura, lui viè: mmó cciarifretto».3

 

Roma, 30 dicembre 1832Der medemo

 




1 Le voci dico e dire rappresentano nel discorso volgare le transizioni da uno ad altro interlocutore.

2 Pazienza.

3 Ora ci rifletto.

 

 






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