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831. Le catacomme1
1°
Indov’antro2
c’a Rroma se pò vvede3
le cacatomme de San Zebbastiano,
dove una vorta er popolo cristiano
fesce a nnisconnarello4 pe la fede?
In
cuer zagro Arberinto,5 chi cce crede,
trova d’erliquie6 un cimiterio sano:
e cqui abbusca uno stinco, e llí una mano,
llà un osso-sagro, e una ganassa, e un piede.
Dov’è
er lume perpetuo che sse smorza
ar zentí ll’aria,7 llí ss’ariccapezza
corpi-santi da venne8 e empí lla bborza.
Si
un schertro9 nun è ttutto, s’arippezza;
e cquanno è ffatto un martire pe fforza,
indovinela-grillo,10 e sse bbattezza.
Roma, 26 gennaio 1833
1 Le famose
catacombe romane: antiche cave di pozzolana servite di rifugio ai primitivi
cristiani nelle persecuzioni de’ gentili.
2 Altro.
3 Si può vedere.
4 Il «nascondarello»
è un giuoco di fanciulli.
5 Laberinto.
6 Reliquie.
7 Le lucerne di terra cotta che trovansi ne’ sepolcri,
chiamate volgarmente «lumi perpetui», credonsi dai romaneschi e da moltissimi
romani arder sempre fino al momento che sentano il contatto dell’aria: e così,
al primo aprirsi di uno di que’ sepolcri, s’immaginano di vedere il fumo della
fiamma allor’allora spenta.
8 Vendere.
9 Se
uno scheletro.
10 L’Indovinala-grillo è un libretto di
sorti o vaticinj molto riputato in Roma.
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