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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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949. La statua cuperta1

 

Ha osservata, monzú, llei ch’è ffrancese,
cuella statua c’arresta2 da sta mano
drent’in fonno a Ssan Pietr’in Vaticano,
sott’ar trono de Pavolo Fernese?

 

La fanno d’un pittore de Milano,
e ttanta bbella, ch’un ziggnore ingrese
’na vorta un zampietrino3 sce lo prese
in atto sconcio e cco l’uscello in mano.

 

Allora er Papa ch’era Papa allora
je fesce ccor bronzo la camiscia
che cce se vede a ttempi nostri ancora.

 

Cuantuncue sce ccerti c’hanno detto
che nnun fussi4 un Milordo su sta sciscia5
de pietra a smanicà,6 mma un chirichetto.7

 

Roma, 10 maggio 1833

 




1 Coperta.

2 Resta.

3 I sampietrini sono «gl’inservienti e insieme artefici esclusivamente addetti alla Rev. Fabbrica di S. Pietro, dalla quale ricevono uno stipendio e un’uniforme».

4 Fosse.

5 Cicia: bella donna.

6 Smanicare: brutta azione oscena!

7 Questa variante favola è veramente in credito a Roma, circa alla statua giacente della Giustizia, scolpita dal milanese Guglielmo della Porta al mausoleo di Paolo iii, e coperta poi nel busto per cura del Bernino con un panno assai ben modellato in rame.

 

 






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