- Vol. 1°- 993. Lo scalìn de Rúspoli
 
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993. Lo scalìn de Rúspoli1
 
E
aringrazziam’Iddio: mancozimale.2
Oh ttiette3 poi dar rinegà la fede!
Ciavemio4 quer boccon de marciapiede
d’affittacce5 le ssedie er Carnovale;
 
nonziggnóra:
viè6 er Zagro tribbunale
de le strade, e cch’edè?7 cce vô ffà ccrede,8
perché la ggente nun ze metti a ssede,9
ch’er Corzo10 come stava stassi11 male.
 
E
ssubbito, aló,12 mmano a li picconi,
e pper aria sto povero scalino.
Perché ppoi? pe ingroppà13 cquattro maggnoni.
 
Ma
inzinenta14 a li serci15 e ar travertino
s’ha da roppeje16 a Rroma li cojjoni?
Ah! ppe cquer cristo, è un gran porco distino!
 
27 ottobre 1833
 
1 Fra i molti
scalini che deturpavano la via del Corso di Roma, è celebre quello che
ricorreva lungo tutto il palazzo Ruspoli. Ivi affluiva in carnevale il maggior
concorso di maschere: ivi accadevano le più rumorose scene di que’ giorni di
baccanale: ivi finalmente era il centro de’ famosi moccoletti. Ora
è scomparso per la nuova livellazione di quella contrada, che apparisce
fiancheggiata di bassi e tutti uniformi gradini. 
2 Manco-male:
ironia di va-bene. 
3 Tienti. 
4
Ci avevamo. 
5 Da affittarci. 
6 Viene.
7 E che è? 
8 Ci vuol far credere.
9 A sedere. 
10 Che il Corso.
11 Stasse. 
12 Colla o chiusa: l’allons
dei francesi. 
13 Per arricchire. 
14 Insino.
15 Selci. 
16 Rompergli.
 
 
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