Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

1069. La partoriente1

 

, ccommare: pe ggrazzia der Ziggnore
e de sant’Anna ttutt’è ffinito.
Si ssapessi2 però cquanto ho ppatito!...
Vergine! e cche ssarà cquanno se more?3

 

E cco ttutto sto tibbi4 de dolore
c’è ttanta rabbia de pijjà mmarito?!
E ammalappena5 avemo partorito
ce la famo arifà?!6 Cce un gran core.

 

Ricconta la Mammana, che cc’è stata
’na Santa, che li Papi la mettérno7
drentar Martirologgio pe Bbeata,

 

che ppe ddà a le su’ Moniche arto arto8
un essempio der cruscio9 de l’inferno,
l’assomijjava a li dolor der parto.

 

4 marzo 1834

 




1 La puerpera. Questi versi debbono esser detti con voce languida, affannosa e interrotta.

2 Se tu sapessi.

3 Quando si muore.

4 Tibi: flagello, disgrazia, quantità di male. Per esempio: Gli è venuto addosso un tibi, che non so come farà. Come salvarsi con quel tibi d’acqua?

5 Appena appena.

6 Ce la facciamo rifare? Che poi?

7 La misero.

8 Alto alto: sommariamente.

9 Crucio, per «cruciato, tormento».

 

 






Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License