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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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29. Ar sor Avocato Pignòli Ferraro

 

Chi ne sapeva un cazzo, sor Tomasso,
che parlavio todesco in sta maggnera?
E me vorría peddio venne in galera,
si su cquer coso nun parevio l’asso.

 

Li Marignani che staveno abbasso
cor naso pe l’inzú, fanno moschiera;
perché propio dicessivo jerzéra
certe sfilate che nemmanco er Tasso.

 

E come er predicà nun fussi gniente
ce partite cor Santo1 e cor sonetto,2
da viení a l’invidia un accidente.

 

Quello però che ve canizza,
è la gola de quarche abbatinetto
c’averà da restà senza la pizza.3

 

18 agosto 1830 - De Peppe er tosto

 

 




1 Il foglio delle Conclusioni.

2 La dissertazione latina.

3 Le pizze di rubrica. Il Gnoli rispose il medesimo giorno con due sonetti in vernacolo ferrarese.

 

 






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