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- 1188. Li vini d’una vorta
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1188. Li vini d’una vorta
A
ttempi ch’ero regazzotto, allora
ereno l’anni de ruzzà ccor vino:
ché sse fasceva er còttimo, ar Grottino,1
de
bbeve2 a ssette e a ssei cuadrini l’ora.
E
mm’aricorderò ssempr’a Mmarino,3
indove tutti l’anni annàmio4 fora
d’ottobre a vvilleggià cco la Siggnora,5
e cce stàmio6 inzinent’7 a Ssammartino.
Llí
nnun c’ereno vini misturati
co cciammelle de sorfo,8 e cquadrinacci,9
e mmunizzione,10 e ttant’arti11 peccati.
Bevevio12 un quartarolo,13
e ddiscevio:14 essci:
e er vino essciva: e vvoi, bbon prò vve facci,15
’na pissciata, e ssinceri com’e ppessci.
10 aprile 1834
1 Nome di celebre
bettola.
2 Di bere.
3 Castello
distante undici miglia da Roma, rinomato pe’ vini, dando ancora l’aleatico del
gusto di quel di Firenze.
4 Andavamo.
5 Cioè
«la padrona».
6 Stavamo.
7 Insino,
sino.
8 Chiamasi far la ciambella al vino una certa
cura che gli si pratica con lo zolfo.
9 Quattrinacci:
moneta di rame. Gli osti infondono del rame nel vino per fargli acquistare un
gusto forte e piccante.
10 Munizione da fucile. Il piomba
dà al vino un sapor dolce.
11 Altri.
12 Bevevate.
13 Misura di capacità della quarta parte di un barile.
14 Dicevate.
15 Buon pro vi faccia.
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