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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1219. La canonica1

 

Oggi a ppiazza-colonna verzo sera
passava in biga cor giacchetto2 addietro
er fratel de quel’antro3 c’a Ssan Pietro
porta er Papa per naso, e ffa pprimiera.4

 

Quanto5 je se fa avanti tetro tetro
un pezzo d’omo6 co una faccia nera,
e jjintona: «Ah, avanzaccio de galera,
te vojjo sfraggne7 er muso com’un vetro».

 

Eppoi cià aggionti8 tant’antri9 malanni
de sto calibbro, che, ffuss’io10 quer tale,
nun me voría11 trovà nne li su’ panni.

 

Perch’è mmejjo a ssoffrí cqualunque male,
è mmejjo a mmannà ggiú12 ttutti l’inganni,
che inzurtà in piazza un cammerier papale.13

 

20 aprile 1834

 




1 La bravata, gridata. Fatto storico del giorno 20 aprile 1834.

2 Valletto.

3 Di quell’altro, cioè «di Gaetano Montani, detto Gaetanino, primo cameriere di Sua Santità».

4 Fa primiera: vince il giuoco. Il naso-e-primiera è noto giuoco di carte per invito.

5 All’improvviso.

6 Un uomo di gran presenza.

7 Ti voglio frangere.

8 Ci ha aggiunti.

9 Altri.

10 Se foss’io.

11 Non mi vorrei.

12 Ingoiar pazientemente.

13 Anche lo sgridato è aiutante-di-camera del Papa.

 

 






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