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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1247. Er frate

 

Che ccos’è un frate? Un frate è un ciarafano1


morto ar Monno, a la carne, a le ricchezze,
ar commanno, a li spassi, a le grannezze,
e oggnantra spesce2 de conzorziumano.

 

E un omo de sta sorte ste capezze
de Cardinali lo fanno sovrano,
padron de tutti, co le casse in mano,
e cco ttanti cannoni a le fortezze?!

 

E avete temp’a ddí vvoi che a l’asscenza3
de governà la bbarca de lo Stato
sc’è lo Spiritossanto che cce penza.

 

Ché lo Spiritossanto, sor ciufèco,4
da uniscianni5 a sta parte è ddiventato
tutt’er ritratto d’un franguello sceco.6

 

26 aprile 1834

 




1 Un uom da nulla.

2 Ogni altra specie.

3 Alla scienza.

4 Ciufèco: uomo semplice.

5 Undici anni. Queste cose si scrivevano nel 1834.

6 Fringuello cieco, ad uso di richiamo nelle caccie autunnali.

 

 






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