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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1257. Er Ziggnor farzàrio

 

Un pasta-de-cojjoni, un scopa-cchiese,
che, ppe ccerta raggion de l’ottoscento,1


seppe a ffuria d’apparti2 in un momento
da copista viení cconte o mmarchese,3

 

avenno4 impasticciato un istrumento,5
tre ssittimane fa stava a le prese
co la giannarmeria.6 Ma a sto paese
ricchezza e nnobbirtà nnun va mmai drento.

 

Rimediò ttutter guasto un cardinale7
(confessor de la mojje che jje piasce)
scrivenno8 sto bbijetto ar Tribbunale:

 

«Ir9 ziggnor Conte mio nun è ccapasce
di cquello c’ha ffatto in criminale;
e lo lassino10 vive11 in zanta pasce».

 

29 aprile 1834

 




1 Nel 1800 fu eletto papa Pio vii amico e protettore di questo Signore.

2 Appalti.

3 Il Signor Conte Luigi Marconi, di Monte Melone o Milone, già copista del Curiale abate Flaviani.

4 Avendo.

5 Onde guadagnare una lite contro il Conte... Negroni.

6 Gendarmeria. Nome che talvolta si al Corpo de’ Carabinieri succeduto a quella milizia d’invenzione francese, dopo la ristaurazione del 1814.

7 L’E.mo Vicario Placido Zurla.

8 Scrivendo.

9 Il.

10 Lascino.

11 Vivere.

 

 






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