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Giuseppe Gioachino Belli
Sonetti romaneschi

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1274. Lo spunto de cassa

 

«Santo Padre», disceva er Tesoriere,
«è vvòto1 er piatto per Zagro Colleggio».
E cqui er Papa annò in bestia, e strillò ppeggio
che nnun strilla un garzon de caffettiere.

 

E sformava2 a rraggione. Un gabbeggliere3
nun ha ddavé mmai vòti in ner conteggio,
tanto ppiú ppe cchi ggode er privileggio
che jje s’abbi4 da empí ppiatto e bbicchiere.

 

Co cquella sarza poi de San Bennardo5
c’un cardinale se tiè6 ssempre addosso,
voi ccher piatto suo soffri7 ritardo?

 

Va’ a ccercà adesso quer ch’è ggiusto! Ggiusto
fu impiccato a la Storta;8 e un Pettorosso
ffà ssantificà ppuro9 l’ingiusto.

 

31 maggio 1834

 




1 Vedi il Sonetto...

2 Sformare: sformar cappello: prorompere in collera.

3 Gabbelliere.

4 Gli si abbia.

5 Salsa di S. Bernardo: fame. E dicesi qualunque cibo il più grossolano riuscire squisito, allorché è condito con la salsa di S. Bernardo.

6 Si tiene.

7 Soffra.

8 Proverbio romano. La Storta è la prima posta de’ cavalli uscendo di Roma per la parte settentrionale d’Italia.

9 Pure.

 

 






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