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- 1565. Terzo, ricordete de santificà le feste
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1565. Terzo, ricordete de
santificà le feste
Jeri
er Vicario, essenno l’Asscenzione,
disse a lo stampatore cammerale:1«Questa è ggiornata d’ozzio
e dd’orazzione,
e nnun ze stampi né in bene né in male».
Figuret’oggi
poi che ccunfusione!
La gran folla arrivava pe le scale;
e ddrento se pò ddí cc’oggni mattone
c’aveva fatt’Iddio sc’era un curiale.2
E
ssai stasera quanta ggente arresta3
senza distribbuí le su’ scritture!4
Ma cquesto cosa fa? jjeri era festa.
Però
pper allestí ll’antro palazzo
der Zanto Padre, se lavori pure;
e cqui la festa nun importa un cazzo.5
29 maggio 1835
1 La Stamperia
Camerale gode la privativa delle stampe forensi, e dal Governo si affitta.
2 Nella prossima tornata del Tribunale della Rota, si
dovevano portare infinite cause, per essere quella la prima dopo le vacanze
dette delle purghe (Erunt potiones).
3 Resta.
4 Se le scritture non sono distribuite nella stabilita
sera ad un ora di notte, o poco più, la causa va in contumacia.
5
Il Palazzo Lateranense ridotto già da Leone xii a ricovero de’ poveri, e dal regnante Gregorio restituito
con enorme dispendio all’antico splendore, onde farvi una colezione prima di
dar la benedizione solita dalla gran loggia della Basilica nel giorno
dell’Ascensione.
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