- Vol. 1°
- 413. La bballarina de Tordinone
Precedente - Successivo
Clicca qui per attivare i link alle concordanze
413. La bballarina de Tordinone1
Freghete,
Chiara, cuanti sguizzi novi!
E cché!, vvienghi de razza de sciriole?!
E ssarti e ggiravorte e crapiole!...2
Accidenti che ccianche t’aritrovi!
Frulli,
pe ccristo, cuelle du’ stajole3
e un par d’occhiacci accusí ffurbi movi,
c’a nnoi sce succhi com’e rrossi d’ovi,
e li tu’ atti li pôi dí pparole.
Eh
vviè, ppasciocca,4 ar prato de testaccio;5
viè, si tte schifi de bballà su cquello,
la sera all’ostaria der Gallinaccio.
Perch’io
m’impegneria puro6 l’uscello
pe bballà inziem’a tté, ddoppo er carraccio,7
o ’na lavannarina o un zartarello.8
Roma, 20 febbraio 1832 - Der medemo
1 La valente mimica
e danzatrice Clara Piglia. Intorno al Teatro di Torre-di Nona, vedi il
poema del Carletti intitolato: L’incendio di Tordinona, e scritto in
male imitato vernacolo romanesco.
2 Salti, giravolte,
capriole.
3 Gambe.
4 Paciocca,
cioè «bella e gradita donna».
5 Su Testaccio vedi il
sonetto…
6 Eziandio.
7 Il carro o
carraccio, è certa specie di commedia in pessime ottave, nenia insoffribile
cantata sul colascione e con le più sconce contorsioni, i di cui interlocutori,
tutti uomini, sono sempre un ebreo, un facchino, una donna, specie di
Pantalone, con un naso posticcio, ecc.
8 I due balli più
in voga presso il volgo: il primo di essi è aiutato da un certo gesto di mani,
anzi laidetto che no.
Precedente - Successivo
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License