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- 531. La Bbocca-de-la-Verità
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531. La
Bbocca-de-la-Verità1
In
d’una cchiesa sopra a ’na piazzetta
un po’ ppiú ssù dde Piazza Montanara
pe la strada che pporta a la Salara,
c’è in nell’entrà una cosa bbenedetta.
Pe
ttutta Roma cuant’è llarga e stretta
nun poterai trovà ccosa ppiú rrara.
è una faccia de pietra che
tt’impara
chi ha ddetta la bbuscía,2 chi nnu l’ha ddetta.
S’io
mo a sta faccia, c’ha la bbocca uperta,
je sce metto una mano, e nu la strigne,
la verità dda mé ttiella pe ccerta.
Ma
ssi fficca la mano uno in buscía,
èssi3 sicuro che a ttirà nné a spigne
cuella mano che llí nnun viè ppiú vvia.
Roma, 2 dicembre 1832 - Der medemo
1 Chiesa sopra
alcune rovine di un antico tempio voluto da alcuni di Matuta, da altri della
Pudicizia Patrizia, e dai più moderni di Cerere e Proserpina, che Tiberio
ricostrusse presso le Carceri del Circo Massimo. Il nome di questa chiesa è
Santa Maria in Cosmedin, voce greca dinotante ornamento, essendo
stata ornata da Adriano i nel
772. Il nome di Bocca-della-Verità, sotto il quale è comunemente e quasi
esclusivamente in Roma conosciuta, deriva da un gran mascherone esistente nel
portico alla sinistra di chi entra. Esso probabilmente fu in antico la bocca di
qualche cloaca; ma la opinione sviluppata nel sonetto non circola in Roma fra’
soli bambini.
2 Bugia.
3 Sii.
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