- Vol. 1°
- 564. Er bracco rinciunciolito
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564. Er bracco rinciunciolito1
Raccontateme
un po’, ssor faccia-tosta:
da che vve vedo de marcià in zaraca,2
avete armato3 puro4 la lumaca?5
Dite la verità, cquanto ve costa?
E
cch’edè? un scallaletto de tommaca?6
o spidiera?(5) o ccipolla? o ccallarosta?(5)
Ma abbadate, perché cquanno se caca
sti cosi pe annà ggiú ssò ffatti apposta.
E
a cche vve serve llí cquell’aggnusdeo7
co ’na catena c’aricorda armanco
er zettimo o l’ottavo ggiubbileo?8
St’orloggio
in panza e sta saraca ar fianco
ve dà ll’aria d’un scribb’e ffariseo
che vvadi a mmette er bollo ar pane bbianco.
Roma, 7 dicembre 1832 - Der medemo
1 Il birro
rincenciolito: che ha migliorato l’assetto esteriore.
2 Salacca:
pesce salato, dicesi anche in derisione delle spade o meglio squarcine.
3 Armare, per «metter su».
4 Pure,
enziandio.
5 Tutti nomi derisori che si dànno a un oriuolo
di goffa figura.
6 Tombacco.
7 Agnus-dei:
piccolo oggetto pensile formato di cera benedetta, e di una mistura in cui si
crede entrare per principale parte integrale una terra già bagnata del sangue
de’ martiri. Qui sta per «oriuolo», in senso di cosa antica.
8 Ogni
pio cristiano non ignora i giubilei, o anni santi, ricorrere in oggi a periodi
di 25 in 25 anni.
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