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932. Giuveddí ssanto
Fa’...
che ggusto!... spi... Zzitto! ecco er cannone!
Abbasta, abbasta, sú, ccaccia l’uscello.
Nu lo senti ch’edè? spara Castello:1
seggno
ch’er Papa sta ssopra ar loggione.2
Mettémesce3
un’e ll’antro in ginocchione:
per oggi contentàmesce,4 fratello.
Un po’ ar corpo e un po’ all’anima: bberbello:5
pijjamo adesso la bbonidizzione.
Quanno
ch’er Zanto-padre arza la mano,
pòi in articolo-morte6 fà li conti
a ggruggn’a ggruggno coll’inferno sano.
E
nnun guasta che nnoi semo a li Monti,7
e ’r Papa sta a Ssan Pietr’in Vaticano:
oggi er croscione suo passa li ponti.8
Roma, 4 aprile 1833
1 La Mole Adriana,
oggi Castel S. Angelo.
2 La gran loggia nella facciata di
San Pietro in Vaticano, donde il Pontefice amministra la solenne benedizione al
popolo foltamente adunato sulla gran piazza.
3 Mettiamoci.
4 Contentiamoci.
5 Bel bello.
6 In articulo mortis, frase di molto spaccio
in questa capitale dell’orbe cattolico.
7 Uno dei rioni di
Roma molto discosto dalla così detta Città Leonina, oggi Rione di Borgo, dove
sorge il Vaticano che è di là dal Tevere.
8 È qui opinione
che alcune benedizioni papali, in certi giorni, restino efficaci solamente inter
praesentes, e alcune altre si estendano a tutto il resto della
città, e poi corrano pel mondo sin che non siano stanche o non trovino qualche
ostacolo.
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