- Vol. 1°
- 988. Settimo, seppellì li morti
Precedente - Successivo
Clicca qui per attivare i link alle concordanze
988. Settimo,1
seppellì li morti
Bbast’a
vvede2 sto bboja de Curato
si3 ccome seppellí Bbonaventura!
che ffussi puro4 stato scopatura,
l’averebbe ppiú mmejjo bben trattato.
Ma
cquanno che ccrep’io, per dio sagrato,
vojjo fà stenne5 una bbrava scrittura
che bbuttannome drento in zepportura
me sce mettino bbello arissettato.
Bbisogn’èsse
ggiudii6 pe nnun capilla7
che ffa ppiú ccosa8 er zeppellicce9 bbene
che de cantacce10 in culo una diasilla.
Perch’io
sentivo dí ssempre da Nonno
che ll’anima arimane in de le pene
come ch’er corpo suo casca a sto monno.11
Temi, 19 ottobre 1833
1 La settima opera
di misericordia corporale.
2 A vedere.
3 Se.
4 Fosse pure.
5 Voglio fare stendere.
6 Essere
giudei.
7 Per non capirla.
8 Fa
più cosa: rileva più; influisce più.
9 Il
seppellirci.
10 Di cantarci.
11 La
Chiesa grida che il dannato aut ad austrum, aut ad aquilonem,
in quo loco ceciderit, ibi erit. Il volgo porta più in là la
credenza, dappoiché moltissimi hanno per articolo di fede che come il corpo si
avviene a cadere nel sepolcro cosí l’anima cade e resta per sempre
nell’inferno. Che se la cosa va realmente cosí, pare prenderne consistenza la
opinione di qualche dotto scrittore che pensa i dannati giacere resupini e a
strati come le acciughe in barile; e il fuoco eterno, compenetrando quei suoli,
fare le veci del sale per la conservazione della materia che strugge.
Precedente - Successivo
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License