- Vol. 2°
- 1238. La nasscita de Roma
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1238. La nasscita de Roma
Oh
Farzacappa, oh Gazzoli, oh Dandini,1
vedéssivo2
li nostri Cardinali
come staveno attenti co l’occhiali
a gguardà l’improvisi3 a li Sabbini?4
E
cquanno inciafrujjorno5 scerti tali
quelli lòro ingergacci6 de latini,
li vedévio7 a ddà ssotto co l’inchini
pe nun fàsse conossce8 pe stivali?
E
cquanno quer povèta scarzacane9
strillava evviva Roma, eh? ccome allora
s’ammazzaveno a sbàtteje le mane!10
Pe
llòro infatti bbenedetta l’ora
ch’è nnata Roma a rrigalajje11 un pane
arrubbato a cchi ppena e a cchi llavora.
25 aprile 1834
1 Nomi di tre
Eminentissimi de’ non più addottrinati del Sacro Collegio. Qui è da notarsi che
i servitori sogliono chiamarsi fra loro co’ nomi de’ cardinali che servono.
2 Vedeste.
3 Gl’improvvisi. La
lettura di qualunque componimento poetico è per la plebe un sonetto
improvvisato, dappoiché i nostri popolani non conoscono in se stessi
altra poesia che la estemporanea. In quell’errore però cade ordinariamente più
di una donna del ceto medio.
4 Nel Collegio Sabino, detto
comunemente i Sabini. Vi si suole celebrare l’anniversario del Natale di
Roma. Questa celebrazione, accaduta nell’anno corrente 1834 nelle sere de’ 20 e
21 aprile, ha notato l’anno di Roma 2585. Bella età!
5 Inciafrugliarono:
acciabattarono.
6 Gergacci.
7 Vedevate.
8 Per non farsi conoscere.
9 Poeta
gretto, mal calzato.
10 A battergli le mani.
11
A regalargli, per «regalar loro».
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