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Giuseppe Gioachino Belli Lettere a Cencia IntraText CT - Lettura del testo |
Signora Vincenza Perozzi N.a Marchesa Roberti
per Morrovalle
Di Roma, 15 giugno 1843 Festa del Corpus-Domini
Nella grata vostra lettera del 28 maggio mi diceste: torno a raccomandarvi la riscossione del credito di Pirro col nome di Laurenti. Senza la cognizione che ho della vostra gentilezza, quelle parole avrei potuto prenderle nel senso di un rimprovero di negligenza; benché, anche prescindendo dalla vostra incapacità di mortificarsi gratuitamente, lo stesso tenore delle precedenti vostre commissioni sul medesimo soggetto avrebbe valuto a tranquillizzarmi dove pure nelle succitate parole fosse caduto il bisogno di una interpretazione la più favorevole alla mia responsabilità. Non originato pel mio mezzo l’affare del premio di piantagioni, ma sì per quello del Sig. Ferrieri, voi mi avevate sempre incaricato di tenere sveglia la memoria di detto Signore sul procurar l’esito della faccenda; ed io sempre adempiei la mia incombenza, sino al punto del parteciparvi l’allontanamento del Signor Ferrieri da Roma e la mia ignoranza del quando ci fosse per ritornare. Del resto la mancanza di vostre istruzioni per operare senza lui, la molta difficoltà di potermi assentare dal mio dicastero per occuparmi di una cosa che avrebbe dovuto trattarsi nelle stesse ore del mio uficio, la incertezza dell’epoca e del modo in cui si fosse dato principio alla istanza di cui si trattava, mi tenevano nella inazione di un più diretto cooperare. Giuntami però la vostra ultima lettera, posi tosto da parte ogni altra considerazione, e mi applicai con premura a metter le mani in simil pendenza. Ebbene, il rescritto da Voi bramato esisteva fra le carte d’archivio del Tesorierato, steso e firmato dall’Eccellentissimo Pro-Tesoriere sin dal 13 giugno 1842 colle seguenti espressioni:
«Presi in esame gli annessi documenti presentati da Rocco Laurenti sulla coltivazione di n. 100 olivi e n. 42 moragelsi, da lui effettuata nel territorio di Civitanova: riconoscendosi che una tal coltivazione si è eseguita a forma delle prescrizioni stabilite nel regolamento disciplinare indicato nella notificazione del 4 agosto 1830, viene il postulante ammesso al conseguimento del premio ripromesso nella stessa notificazione in [?] S. 13:15». Questo rescritto, benché non fossi io la persona indicata per ritirarlo, mi fu pure consegnato, ed io lo portai subito alla computisteria generale per la redazione dell’analogo ordine di pagamento. Questo si farà quanto prima, poi deve passare novamente al tesorierato per la firma del Cardinale, e poi sarà spedito alla Delegazione di Macerata per la soddisfazione correlativa. Tuttociò produrrà che sino ai primi giorni del prossimo luglio non potrete procurarne l’incasso. Circa poi alla esigenza, che rimane intestata al Signor Laurenti, Pirro prenderà le sue misure con lui per rientrare nel suo. Mi ha, cara amica, veramente edificato e fatto piacere la enumerazione de’ prudenti e gentili artificii sui quali è fondato il vostro sistema di vigilanza sulla condotta di Matildina; e tanto voi che Pirro meritate per ciò elogi ed ammirazione. Vedo che, senza conoscerli, eravate entrata appuntino nello spirito de’ miei stessi principii, in ordine alla adozione di una norma, facile apparentemente nella sua intrinseca difficoltà, per ottenere con sicurezza l’adempimento di uno scopo al quale dovessi pervenire senza indurre nella giovanetta né libertà né sospettò di schiavitù. Chi non desidererebbe alleanza preparata da sì prosperi auspicii? Né si deve inquietarsi con profetiche idee del successo, quando pel nostro canto si è sperato il meglio che secondar potesse le benigne disposizioni della natura. Rara è la mancanza di premio alle solerzie del coltivatore. Vi sono, è vero, le tempeste; ma queste non può egli né prevederle né allontanarle; e in tutti i casi una ben culta pianta ritorna senza molti sforzi alla fertilità. Calcolata la differenza del sesso e delle esigenze ad esso connaturali, il mio piano verso Ciro armonizza mirabilmente col vostro verso l’amabile Matilduccia.
Ho anch’io le Bagatelle del Ferretti. Questi è mio amico da 32 anni, il più fertile ed immaginoso letterato di Roma; di estesissime cognizioni, di memoria portentosa, e di bollente fantasia. Le malattie lo han distolto dall’esercizio della poesia estemporanea, nella quale niuno (o quasi) in Italia lo superava! L’unico suo difetto è una poco esatta analisi delle idee, frutto in lui del lungo uso dell’improvvisare, non che di una soverchia prontezza nel concepire e nell’enunciare il concetto. Conservatemi Voi, Pirro e tutti la vostra amicizia, e Matildina conceda qualche reminiscenza al povero vecchio brontolone. Sul viaggio di Ciro siamo già intesi: verrà dentro settembre; la più precisa epoca sarà soggetto di futuri accordi. Egli intanto vi riverisce alla sua ferma e poco viva maniera. Quanto è curioso! Lepidezze talora non gliene mancano, ma in poche parole, e la seria indole sempre vi domina. Io sono stato, e ancor sono, molto più burattino. Brutto nome per venirmi dicendo vostro amico e servitore!
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