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Giuseppe Gioachino Belli Lettere a Cencia IntraText CT - Lettura del testo |
Signora Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
per Morrovalle
Pensaste benissimo nel ritenere che piacevole sarebbemi riuscita la partecipazione del prossimo maritaggio di Matildina, la quale, ottima e amabile giovanetta, merita tutte le felicità di cui mi esponete nel prospetto. Io me ne rallegro con Lei, e pregovi di farle aggradire l’interesse che prendo alla futura sua sorte.
Avrei amato che Vi fossero giunte per tutt’altro mezzo che pel mio le notizie delle Chichi. La povera Nanna cessò di vivere circa dieci mesi indietro lasciando il poco che aveva alla Petronilla, che, assai decaduta di aspetto, campa ora alla meglio o alla peggio, ma ignoro dove attualmente dimori. Ce ne andiamo l’un dopo l’altro, e ormai sembrami o d’essere divenuto in Roma un forastiere, o di non abitare più in Roma, tanto mi si è rinnovato il popolo attorno. O lasciare o esser lasciati: ecco la nostra sorte; e chi più va oltre negli anni sconta il beneficio della esistenza col dolore del restar solo, perché ai vecchi nuove amicizie non toccano o giungono tarde per allignar loro nel cuore. Ben grato favore mi renderete nel ritornare i miei saluti alla Marchesa, e alla buona Matildina, serbandone bella porzione per Pirro se non è ancora tornato dalla futura residenza della figliuola.
Sono con molta stima e rispetto
Il vostro affezionatissimo e obbligatissimo amico e servitore
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