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Giuseppe Gioachino Belli
Lettere a Cencia

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Alla Nobile e Gentil Donna

S.a Vincenza Perozzi N. M.sa

Macerata

per Morrovalle

Di Roma, 10 Maggio 1831

G.[entilissi]ma Amica

Faccio seguito alla mia (se non erro) del 28, Vi notizia che da tre giorni mi sono alzato come per un tentativo che mi salvasse da un cronicismo. La prova è ben riuscita, tantoché, affrettando le cose, fra due giorni escirò a fare una trottata: fra otto giorni andrò ad Albano a tentare un moto più violento di quello di un semplice passeggio e finalmente dopo la Pentecoste partirò per la mia villeggiatura. La vostra gentilezza vi farà riguardare per lieta questa mia lettera: ma pure debbo amareggiarvela. Non lo avrei fatto, ma la Chichi, che venne l’altro ieri a visitarmi, mi vi spinge. Il povero Lorenzo Chichi... lo sapevate? Circa tre mesi addietro morì, in seguito di un colpo apopletico [sic]: morte che lasciò gli amici di lui nel dolore, e la moglie nella desolazione. Suffragatelo. Addio.

Vi confermo i sensi della mia amicizia.

 

Il V[ostr]o

G.G. Belli

* * *




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