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Giuseppe Gioachino Belli
Lettere a Cencia

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Alla Nobile e gentil Donna

Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti

Macerata

per Morrovalle

Di Roma, giovedì 2 aprile 1840

Gentilissima amica

Prendo in modo le mie misure, fra il volgere del tempo e lo andar del corriere, che questa mia lettera Vi giunga alle mani poco prima che Vi passino al cuore le congratulazioni e gli augurii di quanti nel Vostro giorno onomastico o per amor di sangue o per debito d’amicizia Vi desidereranno lunga felicità, ringraziandovi insieme della stessa vostra riconoscenza, per quell’atto di cortesia. Io, che, se forse con soverchio orgoglio, senza però troppo timore di essere smentito posso vantare non lieve anzianità fra la maggior parte de’ vostri amici attuali, spero che il mostrarmivi non ancora dimentico del 5 di aprile mi varrà nel vostro animo un pensier generoso di preferenza, la quale io disputerei a chiunque me ne volesse defraudare in virtù di recenti titoli comunque sanciti da non interrotte consetudini.

Diciannove anni della rapida umana vita non paiono un fragil merito fra persone la cui promessa amicizia non mai si avvelenò nel disprezzo, comunque compromessa forse talvolta da qualche inevitabile vicenda. Eccomi dunque anch’io nella schiera dei festeggiatori del Vostro nome, nome che in me oggi si associa a tutte piacevoli e rispettose reminiscenze. Possa questo nome esser da Voi udito per molti anni a ripetere con emozione da coloro che amate e da quanti altri vorrà il cielo suscitarvi attorno per aumento della vostra famiglia e per conforto della futura vostra vecchiezza. Il buon Pirro e la cara Matilde facciano eco a queste mie calde parole, della cui sincerità prego dalla provvidenza un premio di benedizione sul capo del mio figliuolo. Se non discari saranno a Voi giunti gli affettuosi augurii o presagî della mia benevolenza, fate una sola volta risuonare ancora del nome mio le vostre domestiche pareti, fra i brindisi di quanti hanno su me il vantaggio di esservi in questo giorno vicini.

Sono sinceramente

 

Il vostro aff[ezionatissi]mo e dev[otissi]mo amico

Giuseppe Gioachino Belli

* * *





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