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Giuseppe Gioachino Belli
Lettere a Cencia

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All’Onorevole

Sig.r Giuseppe Gioachino Belli

Via Monte della Farina

N. 18 Secondo piano Roma

 

[Di mano del Belli: Riscontrata il febbr. 1848]

Morrovalle 29 dicembre 1847

A.[mico] C.[arissimo]

Fin dalla metà dello scorso ottobre io manco di vostre notizie, ed ora credo giunto il tempo opportuno per procurarmele. Aggradite dunque i miei buoni auguri per il principio del nuovo anno, per tutto il corso di esso, e per gli altri seguenti. Se le mie brame sono appagate voi potrete chiamarvi contento e felice. Nell’implorare il vostro bene resta compreso anche quello di Ciro, che è inseparabile dal vostro per la vostra felicità. Spero che egli sia presso di voi pieno di salute e soddisfatto del suo ultimo viaggio: non ommettete [sic] di salutarmelo di cuore.

La lettera che dite avermi diretta a Filottrano il 29 dello scorso luglio non mi è giunta affatto. Io tornai a Morro il 23 di quel mese ed in mia assenza sarà stata respinta alla direzione postale di Macerata. Insomma io non ne so nulla.

La mia mamà e Pirro stanno bene e vi salutano. Matildina fa altrettanto: ora essa è vessata da un pretendente sposatore, il quale attende già da un mese la sua decisione, che io dubito sarà una esclusiva, come è avvenuto a qualche altro. Dopo la morte di Nannino Solari che scompigliò la sua unione col nipote, essa mi sembra disgustata affatto del matrimonio, che per verità non mostrava di amar molto neppure prima, ma vi aderiva dietro le mie vive istanze. Ora poi la lascio decidere da se [sic] perché non voglio violentarla. — Datemi notizie della vostra salute, e di quella delle Chichi, se potete procurarvele; guardatevi dal freddo e credetemi costantemente

 

L’amica V[ostr]a aff[ezionatissi]ma

Cencia

[sotto cancellatura]

 

D[opo] S. - È giunto adesso il pretendente di Matilde, la quale nel sentir fermare il legno al portone si è ritirata in camera sua e mi è convenuto farla chiamare per averla.

Che cosa vuol dire si [sic] poca premura?

* * *




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