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Giuseppe Gioachino Belli Lettere a Cencia IntraText CT - Lettura del testo |
Alla Nobile Donzella
Sig.ra Marchesa Vincenza Roberti
Macerata
Per Morrovalle
Cara Cencia
Ricevuta appena la dolcissima tua del 27 maggio mi recai nel dopo il pranzo di martedì presso il Cardinale Turriozzi, che trovai stare in campagna onde tornai ieri mattina. Replicai ieri al giorno la visita [lacuna] fece rispondermi dal Cameriere che stando a prepar[arsi] per uscire a’ primi vespri del Corpus Domini in Vaticano, sarebbe una di queste sere venuto in mia casa per udire quel che io volessi. Lo aspetterò dunque e lo pregherò con molta instanza affinché voglia fare a me grazia di cosa in cui amerei di appagarti all’aspetto dell’interesse che te ne vedo aver preso. Questo potrai appalesare al Sig.r Dottore tuo raccomandato il servire il quale sarebbe per me sempre un’onore [sic] ma pel tuo mezzo mi diviene una compiacenza. Quel [che?] ho detto di Turriozzi intendilo, per la irreperibilità ancor[a] di Piccolomini se non che questi nella seconda volta era già uscito.
Ringrazio veramente di cuore il Sig.r Liberati dello averti fatto riaprire la lettera per salutarmivi. Risalutalo, te ne prego; e così riveriscimi la tua amica Signora C[onte]ssa Bonarelli, la quale tenendo dimora a Morrovalle pare avere affatto dimenticato que’ poveri figli di Ancona.
Ti stringo amichevolmente la mano ripetendomi il solito
Belli
Di Roma, 2 giugno 1825
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