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Giuseppe Gioachino Belli Lettere a Cencia IntraText CT - Lettura del testo |
Alla Nobile e Gentil Donna
S.a Vincenza Perozzi, N.a M. Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, sabato 19 Gennaio 1833
G.[entilissi]ma Amica
Nella sera del giovedì 17 corrente mi giunse la vostra del 13, apportatrice della funesta notizia intorno alla Madre del buon Pirro, al quale pregovi portare a mio nome molte espressioni di sincero rammarico. Avete assai ben fatto avvertendomi della cautela da usarsi col Sig.r Giuseppe Perozzi, allorché lo vedrò: senza il vostro avviso, forse il discorso avrebbe potuto prender piega tale, che io gli aprissi involontaria[ment]e gli occhi sopra il vero stato della moglie, il quale pietosamente gli si vuole occultare.
— Mi è pure giunta ingratissima la morte del povero Gasparri, morrese termometro a rovescio.
— Ho rinnovato urgentissime istanze per le carte, ma!!!... Temo che dovrete citare. Lo dico con amarezza; ma lo temo e lo dico. Basta: chi sa! Dopo tre o quattro giorni dacché vi scrissi pregandovi di un’ambasciata a Lazzarini, mi giunse una sua alla quale risposi con maggior pienezza.
Ringrazio Tommasini de’ saluti e lo risaluto. Io sto più in casa che fuori, più in camera che in casa, più in letto che in camera. Il sangue! Buggiararlo!
Tanti baci a Matildina, tanti altri a Pirro, tanti altri inchini a voi. Riverisco tutti e tutti saluto.
Belli
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