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Bernardo Dovizi detto Bibbiena La Calandria IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA VENTIDUESIMA
Fessenio servo, Fulvia.
FESSENIO Or sei tu fuor di passion, madonna mia.
FULVIA Come?
FESSENIO Lidio è per te in maggior fiamma che tu per lui. Non prima gli dissi quanto me imponesti che in ordine si misse; e a te ne viene.
FULVIA Fessenio mio, questa è nuova da altro che da calze! e certo ben ti ristorerò. Odi, di sopra, che Calandro domanda i panni per uscir fuori. Tira via, ché meco non te veda. Oh, che commodità! oh, che piacere mi fa! Ogni cosa comincia andarmi prospera. Lassami spingere fuora questo uccellaccio, acciò che io libera resti.
FESSENIO Ti so dir che questi amanti ristoreranno il tempo perso. E, se Lidio fia savio, doverrà ben fermarla alla cosa di sua sorella se mai si ritrovassi. Calandro non sarà in casa. Hanno viso per gran spazio sollazzarsi insieme. Io posso andarmi a spasso. Ma, oh! oh! oh!, vedi Calandro che vien fuora. Lassami discostar di qui perché, fermandosi a parlare qui meco, potria veder Lidio, che omai dev'arrivare.